Considerate diverse e pericolose per il loro modo di vivere al limite della società, dileggiate e rese colpevoli di ogni disgrazia accaduta nei villaggi dove vivono, approfittano di ciò esasperando i loro poteri ancestrali e ampliando il loro legame con il lato oscuro e demoniaco della magia elementare. Si ritirano in antri oscuri, sotto terra o in boschi fitti e cupi, meditando sempre nuove ricette per rendere la vita degli uomini dura e dolorosa.
La loro magia è di tipo empirico, basata cioè sulla continua sperimentazione. Le loro festività sono legate alla Luna: per loro i giorni più favorevoli e propizi sono quelli della Luna nera. L'unica festività che condividono con le altre streghe è il Samain, ma loro la festeggiano inneggiando la negatività della ricorrenza e cioè la possibilità dei morti di levarsi dai loro antri e di crear paura nei viventi. Uno dei principali obiettivi delle Arpie è quello di contrapporsi alla Congrega delle Streghe di Lot, opponendosi alla loro magia positiva e propositiva.
Vengono additate da tutti , ma i loro servigi sono assai richiesti da coloro che vogliono ferire un nemico, un amante fedifrago, insomma da chi vuol vendicarsi.
Questo atavico isolamento dal mondo degli uomini le ha rese misantrope, egoiste, predatorie, ha esaltato il lato perfido , infido e misantropo.
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